Qual è la nostra responsabilità di consumatori nel depauperamento della risorsa ittica?

Modificare la domanda di mercato in termini di qualità dei prodotti del mare verso specie non in esaurimento può contribuire a contrastare il depauperamento dei nostri mari?
Decenni di pesca intensiva nelle acque europee hanno portato a un preoccupante declino degli stock ittici che una volta prosperavano.

Attualmente si ritiene che l′88% di tutti gli stock esaminati sia sovrasfruttato e che quasi un terzo abbia oltrepassato i limiti biologici di sicurezza.

Ciò significa che il loro futuro è in pericolo.
A causa della continua pressione della pesca eccessiva, il settore ittico ha subito un calo produttivo e poiché la quantità e le dimensioni del pescato sono sempre più ridotti sono cresciuti gli sforzi per catturarlo.

Ciò spesso porta alla cattura di altre specie, a volte anche vulnerabili.

Cibo d′aMARE è un progetto che intende stimolare una riflessione sull′urgenza di acquisire sempre più consapevolezza sull′impatto che le nostre scelte, anche quelle che effettuiamo quando ci troviamo alle prese con la nostra spesa quotidiana o scegliamo di trascorrere una piacevole serata in ristorante, possono avere sull′ambiente marino.

Territorialità, stagionalità e soprattutto sostenibilità, sono le tre parole chiave sulle quali si incardina il percorso educativo di Cibo d′aMARE che offrirà momenti di informazione e riflessione sul legame tra cibo e conservazione della biodiversità, ma anche momenti di acquisizione di nuove abilità culinarie che favoriscano l′utilizzo in cucina delle cosiddette specie "neglette".


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