Il Centro recupero tartarughe marine e cetacei della Laguna di Nora, nell’ambito del Progetto Spiaggiamenti, consistente nell’organizzare una rete di segnalazione e d’intervento, sul territorio nazionale, finalizzato al recupero e allo studio dei  cetacei e le tartarughe marine spiaggiati o in difficoltà, collabora con il Centro Studi Cetacei e con il Corpo Forestale, come punto principale di riferimento per la Regione Sardegna, fornendo la propria rete di collaboratori e le attrezzature per il ricovero degli esemplari ritrovati e necessitanti di cure, la degenza e il loro successivo ripristino in ambiente naturale. 

La struttura si avvale di vasche di diverse dimensioni e capacità.

Gli esami clinici, la diagnosi e le cure mediche del caso sono impartiti, dai collaboratori, sempre sotto supervisione e consulenza di veterinari che offrono le proprie competenze per operare ad un migliore recupero fisico dell’animale in funzione del reinserimento, il più rapido possibile, in ambiente naturale.


Le cause dei numerosi ritrovamenti riscontrati negli 8 anni di attività del gruppo di intervento sono molteplici: nel caso dei cetacei sono soprattutto legate a patologie di natura virale o dovute alla presenza d’inquinanti, e lesioni alle pinne o al corpo inferte da natanti o da attrezzi da pesca; nel caso delle tartarughe marine, i ritrovamenti sono dovuti a lesioni agli arti o al carapace per ammagliamento nelle reti di pesca, ingestione di ami da palamito o di lenze e sacchetti di plastica che gli animali scambiano per cibo, infezioni e altre patologie dovute alla presenza di sostanze inquinanti nelle acque di permanenza.

Ogni esemplare ritrovato dalle autorità forestali o marine, o segnalato da bagnanti o da pescatori, viene portato al centro di recupero di Nora. Successivamente viene compilata una scheda che ne riporta i dati, quali misure, peso, sesso, luogo e modo del ritrovamento, lesioni e problemi riscontrati. Di seguito l’animale viene portato in ambulatorio veterinario dove vengono eseguiti gli esami di rito: lastre per verificare se ci sia presenza di corpi estranei come ami o lenze nell’apparato digerente, o di fratture nell’apparato scheletrico, tamponi e prelievi sanguigni. Effettuata una diagnosi il veterinario, se necessario, interviene chirurgicamente per asportare i corpi estranei e in ogni caso prescrive una terapia adatta alla patologia riscontrata, che secondo i casi può essere a base di antibiotici, inoculata o per via locale, antinfiammatori, soluzioni ricostituenti ecc.

La terapia prescritta viene eseguita per tutta la durata nel centro di recupero di Nora, nelle vasche assegnate, e all’occorrenza in vasche riscaldate per facilitare una più veloce guarigione. Durante la degenza l’animale viene nutrito con alimento fresco: calamari, mitili, sardine ecc., e monitorato costantemente.

Trascorsi i tempi di degenza clinica, l’animale passa un ulteriore periodo in ambiente controllato per verificare se ha ripreso le sue corrette funzioni vitali, ci siano altri problemi e se sia in condizione di riprendere il mare. In alcuni casi è stato necessario effettuare delle uscite controllate in mare aperto, con l’ausilio di attrezzature subacquee, per verificare se l’animale fosse effettivamente in grado di nuotare agevolmente e di risalire in superficie per respirare.

Quando l’animale è completamente ricostituito, dopo l’applicazione della targhetta di riconoscimento del CSC viene rilasciato in mare. La liberazione, sovrintesa da organi di vigilanza istituzionale (Corpo Forestale, Guardia Costiera eccetera) avviene dalla costa nei periodi con minore traffico marino, o, più spesso, al largo con l’ausilio di motovedette o gommoni privati. In ogni caso viene seguito, a distanza per non importunarlo, per verificare l’effettiva riadattamento all’ambiente.